giovedì, dicembre 21, 2006

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«Non si può equiparare la famiglia intesa come unione tra un uomo e una donna basata sul matrimonio alle cosiddette unioni di fatto, ma è giusto rimuovere eventuali discriminazioni che negano i diritti individuali e personali dei cittadini che danno vita ad una unione di fatto».
Gianfranco Fini - ma è posizione condivisa da quasi tutta la Cdl - ha avuto il merito di esprimere parole chiare e inequivocabili, che esprimono certamente la volontà della maggior parte del popolo italiano.
Nessuna equiparazione di stampo egalitaria e relativista tra la Famiglia - società naturale fondata sul matrimonio - e altre specie di unioni. Allo stesso tempo riteniamo assurdo che il Legislatore, in ossequio alla sua ossessione di voler disciplinare tutto e tutti, possa discriminare le libertà individuali - per esempio l'assistenza in carcere o in ospedale, accesso ai bandi di edilizia, reversibilità della pensione, disciplina successoria - delle persone che scelgono di non unirsi con il vincolo matrimoniale.

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